Il ministro dello Sport italiano Andrea Abodi insiste che le autorità di Napoli avevano "assolutamente ragione" a vietare i tifosi dell'Eintracht Francoforte considerando le violenze che seguirono e il presidente UEFA Aleksandar Ceferin "ha segnato un autogol" condannando la mossa.

“Quello che è successo è molto grave e del tutto prevedibile, quindi condivido pienamente la decisione delle autorità locali e questo dimostra che la decisione del prefetto è stata assolutamente giusta”, ha detto il ministro dello Sport Abodi a Sky Sport Italia.

“Sono sorpreso, francamente molto sorpreso, dai commenti di Ceferin nei giorni scorsi”.

Le autorità locali avevano inizialmente imposto un divieto totale a tutti i tedeschi di assistere alla gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League con Napoli ieri sera allo Stadio Diego Armando Maradona.

Hanno perso un ricorso, quindi l'hanno ristretto a vietare solo i nati o residenti a Francoforte.

Il presidente UEFA Ceferin ha criticato pubblicamente il divieto ai tifosi in trasferta e ha minacciato ripercussioni per le città che si sono rifiutate di ospitare i tifosi in trasferta.

Ciononostante, circa 600 tifosi dell'Eintracht Francoforte hanno comunque compiuto il viaggio verso Napoli, aiutati e accompagnati da Atalanta ultras in cerca di guai - e il risultato sono stati violenti scontri con la polizia, che ha dovuto lottare anche per tenerli lontani dagli ultras del Napoli.

Non sono riusciti ad accedere allo stadio, ma gli scontri sono continuati ieri sera dopo la partita e anche oggi.

“Credo nella collaborazione e soprattutto nel rispetto dei propri ruoli. Non possiamo scherzare quando si tratta di sicurezza. Raccontare la situazione da così lontano mi è sembrato un po' un autogol di Ceferin".

L'Eintracht Francoforte, nel frattempo, ha cercato di addossare la colpa degli scontri di ieri ai tifosi del Napoli, opportunamente ignorando che 600 dei loro tifosi si sono recati in città sapendo benissimo di non poter partecipare alla partita.

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