Milano Il tecnico Stefano Pioli ha ammesso che "sono stati 10 giorni difficili" per il club e ha sottolineato le qualità necessarie nella prossima sfida con Juventus.

I rossoneri sono in uno stato di miseria in vista delle ultime settimane della stagione, avendo poco da giocarsi dopo l'eliminazione ai quarti di finale di Europa League. Roma. L'umore è stato ulteriormente smorzato dalla sconfitta nel derby della Madonnina, per mano Inter la loro seconda stella scudetto.

Al centro della tempesta c'è Pioli, che negli ultimi otto mesi è stato sempre più sotto pressione. Il Milan avrebbe deciso di licenziare il tattico italiano dopo cinque anni, essendo collegato a una serie di possibili sostituzioni tra cui Mark van Bommel e Antonio Conte.

Pioli sulle '10 giornate difficili' del Milan

Parlando in una conferenza stampa via TMWPioli ha parlato innanzitutto dell'importanza di affrontare la Juventus in un periodo impegnativo come quello di aprile.

“Deve assolutamente essere così, anche purtroppo a causa dei recenti risultati negativi. L’obiettivo deve essere quello di arrivare secondi. Sono stati 10 giorni difficili”.

Si è aperto su queste difficoltà.

"È facile, tra virgolette, perché non possiamo fermarci a queste delusioni che abbiamo subito e che abbiamo regalato ai nostri tifosi, quindi ovviamente dobbiamo avere voglia di riscatto, di restare compatti e voglia di vincere". partite fino alla fine della stagione.

“Soffriamo queste situazioni, ma abbiamo il dovere di rialzarci”.

Pioli ha parlato di cosa deve dimostrare il Milan contro la Juventus.

“Dovremo lottare, dare il massimo, come se fosse la nostra ultima partita, essere concentrati, determinati. Vogliamo difendere il secondo posto”.

All'allenatore rossonero è stato chiesto se l'Inter fosse più forte.

“Abbiamo dato tutto, sì, ma non sempre siamo riusciti a mettere in campo le nostre qualità. L'Inter è da quattro anni la squadra più forte del campionato e ha vinto solo due titoli.

"Non ci è mai capitato, abbiamo vinto un titolo, ma abbiamo dato tutto, anche se non siamo riusciti ad alzare il nostro livello di gioco".

Pioli ha commentato il senso di queste ultime partite.

"Vogliamo dimostrare chi siamo, che siamo il Milan".

Gli è stato chiesto se i suoi cinque anni in carica fossero stati positivi o negativi in ​​retrospettiva.

“Non c’è stata via di mezzo in questi cinque anni, né positiva né negativa. Se potessi cambiare il risultato dei derby darei tutto quello che ho, ma non si può fare. Io per primo devo avere le spalle larghe. È stato un forte dolore vedere festeggiare gli avversari”.

Pioli ha parlato dei punti deboli del Milan.

“La cosa più evidente è stata l’uscita dall’Europa League, poi quel mese in cui ci siamo allontanati dall’Inter. L'Inter è più forte, è stata più coerente, più solida. Ma non siamo stati gli unici a non tenere il passo”.

Ha toccato l'influenza di Zlatan Ibrahimovic.

“Zlatan era qui ieri e l'altro ieri, ci è sempre vicino, ci dà sostegno per superare il momento negativo. Stiamo insieme e insieme cerchiamo di superare il momento difficile”.

A Pioli è stato chiesto se il Milan è pronto a superare la tempesta.

"Dobbiamo, se vuoi essere ad alto livello devi farlo."

Ha spiegato perché non ha tenuto la conferenza stampa dopo la sconfitta contro l'Inter.

“Non volevo non tenere la conferenza, ma è stata una scelta della direzione. Mi sono sempre assunto le mie responsabilità, altrimenti sarei rimasto in silenzio fino alla fine della stagione”.

Pioli ha parlato delle sue priorità prima del derby.

“La priorità era cercare di essere compatti in fase difensiva, quindi le scelte si sono orientate lì. Il piano ha funzionato fino a un certo punto, ma quando subisci un gol su calcio d'angolo li metti nelle condizioni di fare quello che sanno fare bene".

Infine, Pioli ha parlato del ruolo di Ibrahimovic nel club.

“Credo che queste siano scelte che dovrà fare la società. Per quanto riguarda il carisma e le qualità tecniche e umane di Ibra, non ho certo bisogno di essere il suo sponsor. Non so che ruolo avrà Ibra, ma Ibra ama il Milan e prenderà le decisioni migliori per il club”.

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