Marcus Thuram ha riflettuto sulla sua stagione di debutto con Inter, la gioia di aver vinto lo scudetto e perché ha scelto la maglia numero 9.

Il 26enne attaccante francese si è rivelato uno dei migliori acquisti della finestra di mercato della scorsa estate, giocando un ruolo cruciale per i Nerazzurri che hanno conquistato lo scudetto in questa stagione, regalando al club la seconda stella scudetto.

Thuram ha rapidamente formato una formidabile partnership con Lautaro Martinez e ha brillato nel 3-5-2 di Simone Inzaghi, segnando 14 gol e fornendo 13 assist in 43 presenze in tutte le competizioni.

Thuram sull'orgoglio scudetto

Parlando con Telefoot tramite Calciomercato.com, Thuram ha parlato per la prima volta di come ci si sente a vincere lo scudetto Inter questa stagione.

“È stato fantastico, provo un grande orgoglio per i tifosi, per questa maglia e per la storia del club. Sono super felice. Le due stelle simboleggiano il 20esimo scudetto della storia dell'Inter, un orgoglio immenso".

Gli è stato chiesto se avesse davvero iniziato a giocare a calcio come difensore.

"Si è vero. Quando ero piccolo ero conosciuto da tutti, quindi è stato facile mettermi in difficoltà, poi ho chiarito con Gilles e l'allenatore dicendogli che quello non era il mio ruolo".

Thuram ha commentato il suo passaggio da terzino ad attaccante.

“Il piacere nel gioco del calcio è toccare la palla. Farke mi spiegò semplicemente che per lui avevo le qualità perfette per giocare da numero 9.

"Mi sono lasciato convincere, poi ho parlato anche con mio padre, e anche lui era convinto di questo, è come se fosse iniziata una seconda carriera, è tutto molto elettrizzante".

Ha spiegato perché ha scelto la maglia numero 9.

“È stata una mia scelta, il numero 9. Perché pensavo che fosse arrivato il momento di incarnare ciò che volevo rappresentare. Quando entro nello spogliatoio e vedo il numero 9 so già cosa devo fare”.

Infine, Thuram ha parlato di come ci si sente a giocare a San Siro.

"Quando sono arrivato all'Inter la cosa che mi ha stupito è stato giocare in uno stadio con 75,000mila tifosi, è qualcosa di incredibile.

"Sento sempre la loro spinta, in ogni azione, sento tutto questo, dopo aver segnato dei gol voglio sentirli ancora più forte".

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