Il difensore del West Ham ed ex nazionale italiano Angelo Ogbonna è fiducioso in vista della prossima finale di Conference League contro Fiorentina, sostenendo che i londinesi si sentono come se la coppa fosse già loro. 

Il 35enne difensore centrale, a pagina 19 del Corriere dello Sport di venerdì mattina, ha affermato che alzare il trofeo darebbe una visione diversa della stagione altrimenti deludente del West Ham in Inghilterra. 

La squadra di David Moyes ha evitato comodamente la retrocessione in Premier League entro la fine della stagione, ma dato che aveva partecipato alla semifinale di Europa League la scorsa stagione, il 14° posto è stato una sorpresa per gli Hammers. 

Nonostante le loro disgrazie in campionato, Ogbonna crede che la Conference League offra una fantastica opportunità per finire la stagione di buon umore. 

"La tazza? Lo sentiamo nostro e può dare un senso completamente diverso alla stagione”, ha detto Ogbonna al Corriere. "Siamo forti, ma dovremo dimostrarlo in partita", ha continuato. 

“La Fiorentina è una squadra forte, che palleggia e ama il gioco verticale, con un allenatore ambizioso come Italiano. Rispettiamo la squadra e rispettiamo la sua storia. Sono cresciuto con i gol di Batistuta e le giocate di Rui Costa". 

Ogbonna si è anche complimentato con le opzioni di attacco della Fiorentina, ritenendo che Arthur Cabral e Luka Jovic offrano entrambi molto all'allenatore Vincenzo Italiano in termini di rendimento offensivo. 

“Se fossi italiano, avrei molto da considerare. Entrambi offrono molti punti di forza diversi. Non vi dico chi preferisco con le mie caratteristiche personali, altrimenti interpreterà l'altro”, ha scherzato. 

Sulla forza delle squadre italiane nelle competizioni europee di questa stagione, Ogbonna ha aggiunto: "L'Italia ha portato tre squadre alle finali europee, ora la Serie A è al top".

Ogbonna è ora al secondo posto in termini di presenze tra gli italiani che hanno giocato in Premier League, dietro solo a Gianfranco Zola. 

“Non ho mai rinnegato le mie origini, anche se qui a Londra mi sento a disagio home. Centonovanta (presenze), pari a Di Canio, un record di cui vado fiero.

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