Daniele De Rossi ha evidenziato le qualità di Giacomo Raspadori e ha sottolineato l'importanza dei dati nel calcio moderno.

Il 22enne attaccante italiano ha assunto l'incarico dopo il suo trasferimento Sassuolo a Napoli in estate, ritagliandosi lentamente spazio nella rosa di Luciano Spalletti e dimostrando le sue qualità in azzurro. Raspadori ha segnato in entrambe le partite della Nations League dell'Italia in questa pausa internazionale e sta dimostrando le sue capacità dopo il salto in Campania.

Intervenendo al Social Football Summit di Roma, De Rossi ha discusso per la prima volta dell'importanza di lavorare con i dati nel calcio moderno.

“Fondamentale, non puoi farne a meno. Fondamentale la raccolta dei dati e il match Analyst. L'occhio è importante ma non basta più. La vecchia scuola la pensa così, ma i dati aiutano molto. 

“Molti anni fa stavamo per comprare un calciatore a Roma e ne volevo un altro, Nainggolan. L'altro giocatore aveva dati migliori, ma non aveva nulla a che fare con Radja. 

Lì però bisogna guardare la squadra, dove gioca e l'allenatore. I dati sono importanti ma non bastano".

Ha toccato le qualità di questa squadra italiana e come ci si sente a lavorare al loro fianco.

“Questa rosa, prima dei risultati, è rinata dalle proprie ceneri che erano anche mie come in Italia-Svezia. La sensazione è che si possa ripetere perché dopo l'Europeo è cambiato ben poco. 

“Il rapporto che Mancini instaura con la rosa è di cordialità e rispetto. Ho avuto tanti allenatori molto bravi in ​​nazionale ma ci sono state volte in cui per me è stato un peso andare a Coverciano. 

Adesso è diventato un piacere per tutti indossare una maglia importante ed essere a Coverciano tutti i giorni. Durante l'Europeo 50 giorni senza vedere nessuno a causa del covid sono stati pesanti ma se ce ne fosse stato bisogno saremmo rimasti altri 10 giorni”.

Infine, De Rossi ha elogiato l'attaccante del Napoli Raspadori, che ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo numero 9 dell'Italia.

“Giacomo ti rende felice quando lo guardi. È un ragazzo che avrebbe potuto suonare negli anni '70-'80. Sei felice di vedere ragazzi che seguono quella strada come ho fatto io in passato. 

Con Lippi eravamo due dell'Under 21 ma gli altri avevano poco spazio. Mancini ha già lanciato 10 ragazzi che nel giusto contesto trovano spazio”.

Le due vittorie dell'Italia in questa pausa internazionale sono state sufficienti per qualificarla alle Final Four della Nations League, insieme a Olanda, Croazia e Spagna.

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