Secondo La Gazzetta dello Sport, Juventus ei loro ex direttori non hanno ottenuto ciò che si aspettavano dal cosiddetto "documento segreto" dopo vincendo la battaglia legale con la FIGC per ottenerne la liberazione nel processo plusvalenze.

La Juve è accusata di aver gonfiato artificialmente le commissioni di trasferimento in scambi con altri club per aumentare le proprie plusvalenze, facendo quindi sembrare che stessero spostando beni molto più preziosi che in realtà.

La Federazione si era battuta per bloccare l'uscita del documento e ieri sera ha perso il ricorso d'urgenza.

Tuttavia, La Gazzetta dello Sport insiste di aver letto il documento di sei pagine e non contiene le informazioni sperate dagli avvocati della Juventus.

La Juventus, infatti, non viene mai citata per nome e soprattutto non c'è nulla che possa essere definito una 'notitae criminis'.

Se fosse stato presente nel documento dall'aprile 2021, la Juve avrebbe potuto sostenere che l'indagine è effettivamente iniziata a quel punto, rendendo la pena oltre i termini di prescrizione.

Vede inoltre la Procura della Figc confermare efficacemente che l'azione disciplinare potrà essere adottata «qualora emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare» sugli scambi tra società.

La Juventus non sarebbe la prima squadra in Italia a essere punita per queste plusvalenze, visto che negli ultimi anni Chievo e Cesena sono state penalizzate con punti pari.

La FIGC, dunque, non si è opposta al rilascio perché l'atto danneggiava la loro pratica, ma piuttosto per evitare di creare un precedente.

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