Max Allegri accusa i suoi giocatori di 'non capire' come approcciarsi Cagliari, suggerendo che stavano provando le tecniche tiki-taka piuttosto che "sporcarsi le mani".

Un'altra prestazione tutt'altro che convincente in Sardegna, anche se sono riusciti a farsi valere ritorno dal 2-0 al pareggio 2-2 con una punizione di Dusan Vlahovic e un autogol di Alberto Dossena si aspettava di più da questa partita.

Questa è la sesta trasferta consecutiva in Serie A senza vittorie, la peggiore serie dal 2009-10. Cosa è andato storto nel primo tempo?

"Semplice, abbiamo concesso sette contropiedi e provavamo costantemente questi passaggi tik-tak verso qualcuno a un metro di distanza e sbagliavamo", Lo ha detto Allegri a Sky Sport Italia, descrivendo una versione piuttosto italiana del tiki-taka spagnolo.

“Contro squadre aggressive come il Cagliari bisogna dare battaglia. Non capivamo quella era la situazione, soprattutto perché in quel campo la palla non rotolava proprio, dovevamo invece colpirla lunga.

“Abbiamo concesso sette contropiedi, abbiamo sbagliato tanto tecnicamente e quando giochi a questo punto della stagione, se non eguagli gli avversari in intensità, perdi. Per questo i giocatori del Cagliari alla fine hanno avuto tutti i crampi, hanno dato il massimo. In quelle situazioni, o li eguagli in intensità o ne esci con precisione tecnica, e noi non abbiamo fatto nessuna delle due cose”.

Problema di atteggiamento

Non è certo la prima volta in questa stagione Juventus hanno avuto un inizio di partita fiacco, per poi migliorare il loro gioco nel secondo tempo. È una questione di mentalità?

“Ci siamo rimessi in partita, ma questo ci deve far riflettere. Se non corriamo come gli avversari difficilmente riusciremo a vincere la partita con qualità tecnica, soprattutto all'inizio.

“È positivo che abbiamo dimostrato tanta determinazione, ma non possiamo continuare a regalare il primo tempo. Il secondo rigore lo abbiamo concesso su rimessa laterale, il primo è stato un contropiede su passaggio sbagliato.

“Bisogna capire l’approccio iniziale, che è segno di maturità. A Cagliari è sempre difficile giocare bene, perché il campo è abbastanza lento e la palla non si muove velocemente. Qui è sempre stata una battaglia per le mie squadre e non capivamo la situazione.

“Se vuoi salire di livello e puntare a qualcosa di più, devi capire questo tipo di partite. E' un processo che questo giovane gruppo sta attraversando, devono imparare a sporcarsi le mani e tuffarsi nei duelli. Finché il Cagliari teneva quel ritmo dovevamo eguagliarlo e almeno mantenere la parità di gioco, così quando loro si stancavano la nostra tecnica cominciava a fare la differenza. Non l’abbiamo fatto”.

Esperimento di Alcaraz

A centrocampo l'allenatore ha provato Carlos Alcaraz, abbandonando l'esperimento nell'intervallo e tentandone un altro quando finalmente ha ceduto alla pressione utilizzando contemporaneamente Kenan Yildiz, Federico Chiesa e Vlahovic.

Successivamente ha scelto anche Arkadiusz Milik e Samuel Iling-Junior, provando ogni opzione offensiva che aveva in squadra.

“Sulla base della prestazione del primo tempo, avrei dovuto cambiare tutti, me compreso! Ho visto alcuni errori tecnici incredibili. E' un peccato non aver ottenuto i tre punti, ma sapevo che avremmo avuto bisogno di pazienza e di arrivarci gradualmente. Spero che questa sia un’esperienza di apprendimento per loro”.

La Juve ora deve preparare la semifinale di Coppa Italia di martedì Lazio allo Stadio Olimpico, proteggendo il vantaggio per 2-0 dell'andata.

“Dobbiamo arrivare in Finale, tutto qui. Affrontiamo una buona Lazio e se giochiamo come stasera nel primo tempo senza vincere un duello saremo in difficoltà. Cercheremo di essere diversi”.

Un pensiero riguardo “Allegri: 'No tiki-taka, la Juve si deve sporcare le mani'”
  1. 12 punti in 12 partite. Grazie al cielo per le performance recitative e gli autogol. Non posso nemmeno assumermi la responsabilità del sorteggio. Non meriti il ​​posto in UCL.

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